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Quaranta anni fa Nicklaus con il suo gioco, totalmente diverso dai contemporanei, e la grande capacità di gestione del percorso è stato per molto tempo il modello da copiare; oggi Tiger, per i suoi colpi impressionanti e la sua perfetta strategia di gioco, ha stravolto tutti i parametri del golf ed il suo swing è diventato il movimento a cui tutti si ispirano e fanno riferimento.

Un fisico da atleta, la grande capacità di saper eseguire tutti i colpi e un movimento effettivamente esplosivo e visivamente semplice fanno diventare lo swing di Tiger l’oggetto del desiderio per tutti i golfisti. Ma è proprio per il fisico da atleta, non solo per la forza ma anche per la mobilità, che lo swing di Tiger può essere preso a modello solo da un ristretto numero di persone.

Anche Nicklaus era considerato un atleta in confronto ai golfisti dell’epoca, ma con delle caratteristiche in assoluto inferiori a quelle di Tiger, cosa che comunque non gli ha impedito di stabilire il record per il maggior numero di vittorie ottenute nei Major.

Questa premessa è indispensabile per indurre i golfisti a fare una preventiva e seria riflessione sulle proprie capacità atletiche prima di spendere energie fisiche e nervose, nonché minare la propria autostima, per ritrovarsi di fronte a risultati nettamente inferiori alle aspettative.

Tiger Woods, Ben Hogan, Lee Westwood, Edoardo e Francesco Molinari, Matteo Manassero e molti altri campioni moderni hanno un fisico che permette loro di eseguire un movimento nel quale il corpo è in grado di eseguire uno swing compatto, veloce e potente da non richiedere un uso volontario delle braccia e delle mani.

Qualità fisiche, dedizione e un’innata abilità tecnica sono doti necessarie per ottenere risultati di altissimo livello, ma per il 99% degli amatori quel tipo di movimento non porta al raggiungimento del loro massimo potenziale. Per questi giocatori è indispensabile dare alle mani ed alle braccia un ruolo molto più importante, di guida e produzione di velocità della testa del bastone, per compensare la minore mobilità del busto. Anche grandi campioni come Jack Nicklaus e Tom Watson hanno raggiunto risultati eccezionali lasciando che fossero le loro braccia ad iniziare lo swing, dando loro una certa indipendenza rispetto al corpo sia nella salita che attraverso l’impatto o addirittura alzando il tallone sinistro all’apice del backswing per sopperire ad una minore capacità di rotazione del corpo.

Siate obiettivi con voi stessi e, anche con l’aiuto del vostro maestro, lavorate per costruire uno swing che, attraverso l’uso di tutte le parti del corpo, produca la massima velocità della testa del bastone.

Buon lavoro
Piero Sabellico