I professionisti di oggi grazie ai materiali e alla preparazione fisica possono lanciare palline oltre i 300, distanze solo qualche anno fa impensabili.
Tiger Woods, Ernie Els, Emanuele Canonica e John Daly sono alcuni testimonial di un nuovo impressionante golf dove la palla viaggia oltre i 250 Km orari.
E’ inevitabile che anche il dilettante sia affascinato dalla possibilità di colpire con tale potenza. La prima area in cui il maestro interviene è il controllo del corretto funzionamento del sistema delle leve.
Queste leve sono connesse una con l’altra formando un sistema concatenato.
Il loro corretto utilizzo produce una enorme spinta “periferica” che consente di sviluppare una grande velocità della testa del bastone. Il nostro sistema corporeo è formato da tre leve:
La prima, data dalla distanza tra il centro dello swing e la spalla sinistra (1) si attiva attraverso la rotazione del busto ed ha un’importanza basilare nel sistema perché ha il compito di creare forza centrifuga (ruotare le spalle).
La seconda leva è il braccio sinistro (2) che si muove verso l’alto nel backswing e verso il basso nel downswing, facendo perno sull’articolazione della spalla. Oltre a generare autonomamente energia, questa leva ha il compito di trasmettere al bastone la forza creata dalla prima.
La terza leva è costituita dal bastone ed ha come perno i polsi (3) che devono flettersi durante l’esecuzione del backswing; questo è un punto sul quale universalmente non è ammesso alcun dubbio. Per generare un’adeguata velocità della testa del bastone la questione non è se il giocatore preferisca o meno flettere i polsi, semplicemente deve farlo.
A volte il Maestro a seconda delle necessità consiglia un determinato momento in cui flettere i polsi, fermo restando che ciò deve assolutamente avvenire. Se il grip è corretto e il giocatore non fa nulla per impedire questa azione (irrigidimento muscolare, pressioni eccessive delle mani..) i polsi si piegheranno grazie alla velocità creata dalla rotazione del busto e al peso della testa del bastone. Nella ricerca della distanza a tutti i costi, evitate sbilanciamenti e strattoni, ricordate sempre di mantenere fluidità, equilibrio e elasticità del meccanismo.
Pronti quindi a “scagliare” palline nello spazio come Jhon Daly o Tiger ma ricordate che la potenza è niente senza controllo….
Buona pratica.