Allo “spirit of the game”dei padri fondatori scozzesi, il team composto da Piero Sabellico, Simone Selli, Andrea Ranza e Daniele Fiaschi (www.golfprogram.it) ha impresso una forte connotazione valoriale, una filosofia semplice e profonda che nobilita il golf inteso non solo come uno sport in cui si deve colpire una pallina. Piuttosto è Golf, con la G maiuscola, inteso come motivo di socialità, come appuntamento per abbracciare se stesso e gli altri e, perché no, anche come terapia dello star bene. È il Golf di chi ha scelto le emozioni e le passioni nel rispetto dell’amicizia, del gioco e del contesto circostante. Di chi non rinuncia a migliorarsi giorno dopo giorno come persona, prima che come giocatore. Di chi riconosce grande importanza in una stretta di mano e di chi si ritiene fortunato quando, sentendo il fruscio degli alberi in sottofondo, cerca di raggiungere la buca ancora lontana. Di chi ha abbracciato con convinzione un nuovo lifestyle, decisamente in controtendenza all’odierna frenesia che contagia la nostra società, e lo porta avanti sui campi come in tutti gli altri ambiti in cui è protagonista.
Sono numerosi gli appartenenti alla famiglia GolfProgram, giovani e non, gente comune e personaggi famosi, tutti accomunati dalla simpatia che trasmettono i maestri, attenti nell’insegnare il giusto approccio al Golf e la ricerca di uno swing armonico. “Il lavoro giornaliero ed eventi di questa importanza – ha dichiarato un soddisfatto Simone Selli introducendo le premiazioni al termine della gara stableford 3 categorie – ci confermano che questo progetto gode di ottima salute e trae linfa dall’entusiasmo di tutte le persone che credono nel nostro modo di insegnare e vivere il Golf”.
Perché compreso il reale significato che anima il team di GolfProgram, fondato nel 2001 proprio su queste basi sulle quali vengono cresciuti gli allievi, sostenere chi ha bisogno diventa una conseguenza naturale, abbracciando, ed è stata questa l’occasione, la causa di JRAD che ha lanciato l’idea di raccogliere fondi per l’associazione Culturautismo. I 2.200 euro raccolti con le offerte liberali dei 104 partecipanti ed il ricavato dell’asta benefica dei cimeli sportivi di grande valore donati per l’occasione (la racchetta con cui Stefano Pescosolido ha giocato il suo ultimo incontro in Coppa Davis, il pallone autografato dal campione del mondo Dino Zoff, la maglia della nazionale polacca firmata dall’ex gloria juventina e romanista Zibi Boniek e la sacca Titleist loggata GolfProgram) serviranno a finanziare due progetti il cui scopo è realizzare un’esperienza di integrazione tra il mondo scolastico e quello sanitario-specialistico per la corretta gestione della disabilità di bambini con “Disturbi dello Spettro Autistico”.
Realismo, funzionalità e qualità, i principi ispiratori del progetto, sono diventati per un giorno sinonimi di tecnica, entusiasmo e passione, il motto di GolfProgram. “Per me è una doppia festa – ha affermato Lorenzo Di Giorgio, presidente JRAD – perché sono nel golf con dei veri e propri amici e perché attraverso questa splendida disciplina si possono aiutare bambini che, come mi piace ripetere sempre, hanno qualcosa in più”. 18 buche che hanno assunto così un significato diverso, una giornata di fine novembre cullata da un tempore inusuale per la stagione autunnale chiusa da un convivio affollato cui hanno aderito un gran numero di partecipanti, per una volta rimasti oltre il tramonto senza la fretta che in genere accomuna i golfisti Dilettanti al termine delle gare dove non marcano uno score da podio.
Ma J’s Race ha vissuto anche di sana competizione e soprattutto di grande qualità di numerosi golfisti in gara. Gli applausi finali se li sono più che meritati i vincitori di questa edizione: il primo lordo con 71 colpi Andrea Saracino (diciassettenne cresciuto golfisticamente con il maestro Fiaschi), il vincitore in 1^ categoria con 42 punti netti Pasquale Schiavone, quello della 2^ categoria Carlo Balice (40 punti) e quello della 3^ Claudio Biagetti che ha segnato uno straordinario 43 netto.
Roberto Coramusi