Quel colpo sbagliato all’ ultima buca che ti toglie un trionfo meritato, quel ramo dell’albero che come una mano consapevole ti spedisce la pallina in acqua, la tua pallina affondata in bunker sotto la sponda… e avere voglia di rompere tutti i bastoni e farla finita con un gioco spesso punitivo e impietoso… a chi non è capitato?
La sensazione è di impotenza, di estrema frustrazione, come in una Eneide moderna, ricorda l’antica lotta contro divinità superiori. Ricordiamoci che è solo golf e possiamo prendercela unicamente con noi stessi.
Il vero pericolo soprattutto in gara è quello di farsi divorare da un “ira funesta” che piò inghiottirci insieme alla concreta possibilità di recuperare al danno nelle buche successive. Diciamo subito che l’arrabbiatura è umana e comprensibile purchè espressa in maniera civile senza valicare mai quella soglia che porta alla maleducazione e che allontana una vera etica sportiva.
Sconfitto il bollore quindi, il giocatore ha solo un modo per raddrizzare la situazione, dimenticare.
La forza mentale del professionista sta nella capacità di vivere solo il presente, la contemporaneità, solo il colpo che sta giocando. La concentrazione in una gara di golf va usata con parsimonia , è un bene prezioso non infinito, disperdere energie psichiche flagellandoci per un colpo sbagliato significa quasi certamente precluderci la possibilità di recuperare nei colpi successivi. Bisogna quindi imparare a considerare come colpo importante solo ed esclusivamente quello che si sta giocando ADESSO.
Tale atteggiamento porta ad un equilibrio mentale di importanza vitale che i professionisti chiamano flow. Smettete quindi di pensare agli errori passati e tantomeno ad una buca ancora da giocare considerata ostica, il colpo che state giocando è la chiave del vostro equilibrio, del recupero del punteggio forse, certamente di una bella giornata di golf che sembrava compromessa….
buona pratica …